Falsa malattia: licenziamento per giusta causa


Spesso vengo contattato da aziende, le quali mi richiedono un attività investigativa nei confronti dei propri dipendenti per falsa malattia e/o infortunio. Spesso i giorni di malattia vengono utilizzati in modo improprio per svolgere altre attività di lavoro o per propri interessi, recando all’azienda notevoli danni economici e di organizzazione.

 

Per un' azienda, avere il controllo di tutti i dipendenti, non è una cosa semplice, a maggior ragione la  gestione dei dipendenti in malattia.

La malattia è un diritto del lavoratore, poiché ha la possibilità di assentarsi giustamente dal proprio posto di lavoro per cause di salute, venendo in ugual modo retribuiti dall’azienda;

 

Nel momento in cui, il dipendente si assenta per  malattia, l’azienda può effettuare un eventuale controllo attraverso medici dell’INPS ma solo nelle fascie orarie previste dal contratto nazionale a cui appartengono.

 

Ma come è possibile sapere cosa fa il lavoratore nel restante 70% delle ore della giornata in cui non è assoggettato alla visita medico fiscale? La Cassazione ha stabilito attraverso l’articolo 4 dello Statuto dei lavoratori, che il datore di lavoro può decidere autonomamente, quando e come vuole, il compiere controlli attraverso apposite agenzie investigative, sulla condotta del proprio dipendente estranee allo svolgimento dell’attività lavorativa, anche solo se il sospetto che tali attività condotte possano influenzare in maniera negativa, l’adempimento delle prestazioni dedotte in contratto.

 

Molti sono i casi seguiti dalla mia agenzia per falsa malattia. Recentemente, sono stato contattato da un’azienda, la quale mi riferiva che il proprio dipendente era in stato di malattia per una distorsione al braccio destro.

L’azienda ha deciso di effettuare un’indagine investigativa, volta a provare non lo stato di salute del lavoratore bensì comportamenti non consoni alla malattia dichiarata che allo stesso tempo avessero potuto pregiudicarne la guarigione del proprio dipendente.

 

Attraverso lo svolgimento di tale attività, ho potuto appurare che il dipendente stesso, aveva preso 5 giorni di malattia per svolgere attività fini a se stesso, ovvero giocare a tennis, andare in palestra, fare acquisti nei centri commerciali, attività, queste, che oltre ad essere contrarie allo status di malattia dichiarato  potenzialmente potevano pregiudicarne la guarigione.

 

A fine attività investigativa, è stata consegnata all’azienda committente, una relazione tecnica investigativa con il quale l’azienda ha deciso di licenziare il proprio dipendente.

Tale attività investigativa, a detta del committente, è stata considerata un deterrente anche per tutti gli altri dipendenti c.d. “poco raccomandabili” che fino a quel momento utilizzavano tali giorni impropriamente.

 

 

Simone Angelozzi - Investigatore Privato

 


Simone Angelozzi

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